La devozione alla Madonna delle Grazie viene tramandata di generazione in generazione dal XVII secolo. Nel 1679, infatti, i gavignanesi pronunciano un solenne voto alla Vergine, raffigurata in un’ antica tela. L’ occasione è determinata dal diffondersi della peste, che mieteva quasi tutti i giorni nuove vittime. Per questo motivo, la nostra popolazione ha iniziato, sempre più frequentemente, a recarsi nella cappella della Madonna.
La supplica viene esaudita e il 3 ottobre 1679 il contagio, quasi miracolosamente, scompare. I cittadini decidono allora di stanziare dei soldi per l’acquisto di una statua di legno che viene realizzata a Roma nel 1732. La storia narra fatti straordinari che hanno lasciato segni profondi nella nostra popolazione. Ricordiamo i principali. 1796: il 9 luglio la Vergine muove le pupille; 1854: i gavignanesi rinnovano il voto alla patrona e, improvvisamente, il colera viene debellato; 1938: scoppia un violento incendio nella vicina fabbrica di esplosivi di Colleferro, ci sono morti e molti feriti, ma nessuno dei nostri concittadini resta coinvolto. 1945: Gavignano non subisce alcun bombardamento né danni dal passaggio degli eserciti invasori.
Il 2 e il 3 ottobre di ogni anno, nel ricordo di questi eventi, viene celebrata la festa in onore della Vergine : manifestazioni religiose, culturali e sportive animano le due giornate dedicate al culto mariano. Un provvedimento molto importante è intrapreso dall’ arciprete don Francesco Sinibaldi. Il quale dà inizio alla ristrutturazione e all’ ampliamento della Chiesa di San Rocco. In fondo alle due absidi vengono collocati i due altari della Madonna delle Grazie e di San Rocco. Nel 1935, don Fedele Gorga dedica alla Madonna un inno che era, ed è conosciuto come “l’inno alla Madonna delle Grazie”.
Sunto liberamente tratto dai testi: "Le vicende di Gavignano dalle origini al secolo XX" di Ferdinando Micocci - Anno 1988
"Gavignano il suo territorio i suoi personaggi" di Ferdinando Micocci - Anno 1998